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CHI HA INVENTATO LA CHIRURGIA ESTETICA?!

  • dollmakeup21
  • 19 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

chirurgia estetica

Oggi rifarsi le labbra, correggere un naso storto, sollevare tessuti cadenti del nostro corpo ci sembra una cosa del tutto normale!

Non mi piace quello che vedo allo specchio?! Perfetto, cambiamolo!

Ma vi siete mai chiesti come possa esserci questo cambiamento?

Chi ha inventato la chirurgia estetica?

Dove è stato realizzato il primo intervento?

Da dove è nata questa esigenza?

Rispondiamo in primis all'ultima domanda.

Le esigenze erano pressoché le stesse di oggi, in America soprattutto veniva visto come un gesto di forte assimilazione sociale.

I primi indizi di chirurgia si hanno in India.

Nel Veda (testo sacro) ci sono forti riferimenti di tentativi di innesti cutanei a fini ricostruttivi.

Per molti invece i testi parlano di chirurgia utilizzata al fine di ricostruire parti del corpo danneggiate dalla "Mutilazione giudiziaria" (ovvero amputazione del naso dopo aver trasgredito alcune leggi del Manu).

Altri ancora dicono che è nata per ricostruire lobi di orecchio lacerati, di questa pratica ci sono molte testimonianze.

Si prelevava un lembo di guancia che veniva sterilizzata con acqua calda, farina di riso fermentata e impiantata utilizzando miele, burro, argilla in polvere, lino e cotone.

Viene definito iniziatore della chirurgia Sushruta Samhita, vissuto tra il 800 a.c. -600 a.c..

Lui è stato il primo ad eseguire la rinoplastica.

Consisteva nel tagliare un lembo di fronte, adagiarlo e modellato mediante l'utilizzo di gambi di gigli e ali di uccello per costruire la punta del naso, e in secondo tempo, per definire narici e spessore del naso.

In Grecia invece vengono citati molti casi risolti di deformità e malformazioni del volto grazie alle tecniche derivate dall' India.

In Italia invece, soprattutto a Roma, erano famosi due medici Galeono e Celso.

Si occupavano spesso di labbra, orecchie e naso.

Dopo la caduta dell'Impero Romano la chirurgia in Italia subì una battuta d'arresto.

A partire dal XIII secolo fu il clero a vietare la chirurgia, ritenendo che questa attività distogliesse i religiosi dalle loro pratiche.

A Firenze nel 1574 venne indetto un bando che stilava la scala gerarchica dei mestieri e il Chirurgo era ad uno dei gradini più bassi.

Nel tempo venne riconosciuta la sua importanza in ambito medico, soprattutto grazie allo sviluppo della tecnica dell'anestesia.

Il termine "chirurgo plastico" nacque nel 1818 nel prima monografia di Carl Ferdinand Von Graefe "Rhynoplastik".

Nel 1927 nacque il primo reparto di chirurgia plastica a Praga.

Nonostante ciò, erano ancora numerose le critiche verso i "Dottori della bellezza".

Il rabbino Jackbovitz affermò che la pratica era contro il giuramento di Ippocrate e il Papa Pio XII nel 1958 ammonì i chirurghi affermando che era moralmente illecito operare al fine di aumentare il potere seduttivo.

Nel 1923 l'attrice Fanny Brice si sottopose a rinoplastica portando così molta notorietà alla pratica in tutto il nord America.

Negli anni '50 l' uomo che si sottoponeva a chirurgia veniva definito "effeminato" o "narcisista", negli anni '60 questo muro sociale andò in frantumi.

Il mio pensiero è favorevole alla chirurgia.

Penso che sia meraviglioso che esista una soluzione ad problema fisico, ad un difetto genetico o a una parte del nostro corpo che proprio non ci piace.

Non mi piace però quando si abusa della chirurgia senza prendere una decisione ben ponderata.

Secondo me deve essere una scelta su cui riflettere molto e con criterio visto che una volta intrapresa questa "strada" non si può tornare indietro.

Qual'è la tua opinione in merito?

 
 
 

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